Giro del Belgio 2021, Gianni Marchand: “Essere a ruota di Remco Evenepoel è come fare dietro-moto”

Remco Evenepoel ha dominato la scena nella prima tappa del Giro del Belgio 2021. Il portento della Deceuninck – QuickStep ha tenuto testa al gruppo praticamente da solo per trenta chilometri, facendo esplodere il recordman dell’ora Victor Campenaerts, l’unico che ha cercato di seguire la sua azione nella sua interezza. Sono invece riusciti nell’impresa Robbe Ghys (Topsport Vlaanderen – Baloise), poi vincitore di tappa, e Gianni Marchand (Tarteletto – Isorex). Ed è proprio quest’ultimo che rende bene l’idea di cosa sia significato tenere quel ritmo sfrenato tenuto dal classe 2000, primo leader della corsa grazie alla sua splendida azione.

“Non dovevo fare altro che restare a ruota e tenerla – commenta a DirectVélo – In fin dei conti, restare a ruota di Evenepoel è come fare allenamento dietro-moto. Quando li ho visti rientrare, con Campenaerts, ho subito deciso di conservare delle forze per aspettarli perchè avere due locomotive di quella potenza per fare l’andatura è ideale”. Non ci è riuscito invece l’ex campione europeo a cronometro, che ha sofferto per i crampi: “Ha subito sicuramente il primo caldo. Il ritmo di Evenepoel era molto alto, ero a 400-450 watt, quindi è comprensibile”.

Il belga della piccola formazione continental si è anche preso ad un certo punto il lusso di riuscire a rientrare su un attacco del giovanissimo connazionale. “Quando un errore in curva di Ghys ha concesso un buco di dieci metri ad Evenepoel, il pupillo di Patrick Lefevere ha provato ad approfittarne, ma Marchand è stato abile a chiudere. “Ho avuto paura di perdere la corsa in quel momento, ma fortunatamente avevo ancora un po’ di forze per chiudere – spiega – Poi il problema è stata l’ultima salita del Ten Houte, 500 metri più avanti, perché lì ero davvero al limite visto che avevo sparato la mia ultima cartuccia per riprendere Remco”.

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